Alcune donne a cui dovremmo dire "grazie"

Inizierò da oggi , a parlare di alcune donne del '900 che hanno pagato con "lacrime di sangue" la nostra libertà odierna. Persone che hanno sofferto facendo delle scelte, a volte strazianti, per mantenere la libertà di espressione, di amore, di vivere come ritenevano spettasse loro. Meditino le giovani donne!!! Se oggi possono vivere in libertà la loro vita lo devono molto a loro! Non sottovalutate mai le persone anziane (per anziane intendo di età, molte volte alcune di loro sono mentalmente più fanciulle di quelle che per età lo possono dire) che incontriamo, che conosciamo, che frequentiamo: hanno tutti una loro storia passata che ci può insegnare qualcosa; non solo.... la chirurgia estetica ci può rendere forti (beninteso non sono contraria, ognuno del suo corpo può fare ciò che vuole), ma anche fare nostri, esempi di vita altrui.
Oggi vi voglio parlare di Rina Faccio alias SIBILLA ALERAMO autrice di varie opere. La prima fu "Una donna", ritengo che ogni donna italiana dovrebbe avere nella sua libreria personale una copia di questo libro, che fra l'altro è stato tradotto in varie lingue straniere.
"Una donna" è un testo autobiografico scritto dal 1903 al 1904 e pubblicato nel 1906 dopo vari rifiuti da parte di editori dell'epoca. E' la storia dolorosa di questa donna che viveva nelle Marche una vita familiare ecomicamente agiata ma priva di comprensione da parte del marito spesso violento in quanto non accettava l'esigenza della moglie di poter esprimere le proprie richieste intellettuali, in pratica, detto "papale papale" doveva fare la signora per bene senza desideri "particolari" come scrivere, confrontarsi con altre realtà e così via... Lei dolorosamente dopo un tentativo di suicidio decise di lasciare tutto ed andarsene a Milano ed iniziare un "seconda vita" come la chiamava lei. Prezzo straziante pagato: lasciare il figlioletto amato al padre, all'epoca la donna non aveva diritto di decidere sulla patria potestà.
Duro vero, come destino!
Negli anni successivi ha vissuto collaborando con riviste femminili, scrivendo poesie ed altri libri, ha avuto amori felici ma sofferti, per esempio con il poeta Dino Campana, è mancata all'età di 86 anni nel 1960. E' stata pure molto amica di TINA MODOTTI fotografa friulana molto conosciuta per il suo lavoro in Messico e a Cuba (altra donna di cui dovremmo parlare prima o poi), morta in Messico, alla quale soltanto dopo anni  dalla sua morte è stato riconosciuto un importante lavoro di fotografia d'avanguardia.
Leggete questo libro, ve lo consiglio, è intriso di dolore, di dubbi, di speranza, di un grido dell'essere in quanto tale al suo diritto all'espressione di una vita degna di essere vissuta.
Se leggendo vi verrà un che di nostalgia o malinconia o rabbia verso le ingiustizie o, meglio ancora, gioia perchè state vivendo adesso e non allora, ascoltate "Le plaisir d'amour" un CD con le musiche di Andrè Aubry, chitarrista francese. Che musica ragazze! Vi sembrerà di essere in una spiaggia dei tropici o in vetta a qualche montagna tra il silenzio musicale della natura (magari con un amore, ma anche senza è bello comunque: le emozioni che sentiamo sono nostre e private). COINVOLGENTE !
A presto

P.S.: come siete messe con le fotografie? Il concorso "LE DONNE VISTE DALLE DONNE" scadrà il 20 di settembre, arriverà quel tempo men che non si dica; se andate in vacanza non dimenticateci, uno scatto qui, uno scatto là, chissà che non vinciate il primo premio!!!

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